Il termine kinesi deriva dal greco "Kinesis" e significa movimento.
Quando il terapista muove un segmento corporeo del paziente si parla di Kinesi passiva, se il paziente muove attivamente un arto e il terapista lo aiuta, sostenendone in parte il peso, parliamo di Kinesi attivo-assistita. È un trattamento individuale.
L'obiettivo è quello di facilitare il recupero della corretta ampiezza articolare di una o più articolazioni.
A cosa serve
In seguito ad un trauma, un intervento chirurgico, un'immobilizzazione prolungata (gesso, tutori etc.) un'articolazione può perdere la capacità di muoversi nei i suoi piani fisiologici per una riduzione di elasticità tissutale.
Attraverso varie tecniche, il terapista mobilizza le articolazioni coinvolte nella limitazione cercando, attraverso un lavoro graduale, di far riacquistare al paziente la maggior mobilità consentita.
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Come funziona
Durante il trattamento, a seconda della patologia o del tipo di intervento chirurgico, il terapista utilizza pompage articolari e muscolari, decoaptazioni articolari, facilitazioni neuro-muscolari e massaggio. Vengono strettamente rispettati i tempi biologici di guarigione, durante tutto il trattamento si lavora sotto soglia algica, ossia senza far percepire dolore.
Questo tipo di trattamento è parte integrante di un programma riabilitativo più ampio in cui alla mobilizzazione passiva e attivo-assistita vengono associate, rispettando modalità e tempi, riabilitazione e rieducazione funzionale sia in acqua che a secco.
Le sedute hanno una durata di circa 30 minuti e, a seconda del programma definito, la frequenza può variare da una a più volte la settimana.
Indicazioni
- Trattamento dopo intervento chirurgico che comporti il recupero della mobilità articolare.
- Trattamento dopo immobilizzazione con gesso, tutori o valve.
- Ogni qualvolta si abbia una riduzione di articolarità.